lunedì 13 ottobre 2008

I ferri del mestiere

  • Un quaderno Moleskine
  • Una matita
  • Una penna, possibilmente a inchiostro liquido
  • Un computer, possibilmente un Mac
Ecco quello che mi serve per scrivere una sceneggiatura. Di solito funziona così: mi disegno un schizzo della tavola che devo scrivere, vignetta per vignetta, avete potuto vedere qualche post fa la qualità della mia 'arte', per avere un'idea su ritmo e scansione (all'inizio usavo la penna, ma questo comportava dei problemi in caso di correzioni, come potete facilmente immaginare). Il quaderno che uso è anche il mio ufficiale blocco per appunti e annotazioni (per la prima volta in vita mia ho un blocco per gli appunti), in cui raccolgo idee, folgorazioni, e che uso se non ho un computer a disposizione. Di solito capita che butto giù qualche tavole di seguito, e poi le lascio lì a riposare in attesa di trasporle in parole, e qualche volta è anche capitato che la mia grande capacità di disegnare mi abbia creato qualche confusione nella fase successiva, come non capire che cosa volevo avvenisse in una vignetta (che, per la cronoaca, alla fine è stata saltata senza danno, o almeno spero!).
Dopodiché si passa alla scrittura vera e propria, sul computer. Prima scrivo il contenuto di ogni vignetta, aggiustando pesi, dimensioni e aggiungendo particolari che ritengo necessari. Di solito dedico molto più spazio nella descrizione di sequenze d'ambiente o di dialogo, in particolare sulle espressioni dei personaggi, mentre le scene d'azione (a meno di non volere un effetto o una situazione specifica importante ai fini della storia) sono un po' meno descritte, per lasciare spazio al disegnatore. Il passaggio successivo sono i dialoghi.
A questo punto si stampa il tutto (odio leggere le cose a schermo!), rileggo, correggo, ri-rileggo, ri-correggo, e porto il tutto a Enky.
Da questo punto in poi è tutto in discesa.

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